martedì 24 gennaio 2012

Lydia

Sono stordita dal passare del tempo. Il tempo del viaggio non è mai come il tempo naturale. Sono passati solo due giorni. Eppure mi sembrano già anni. Così è più facile. Perchè il tempo lenisce e salva dalle emozioni, trasformandole in innocui ricordi. Sei già un ricordo. Il riassunto di un'unica immagine.
Quando ho appoggiato la testa sulla tua spalla in quel tramonto salato di Lopar, ho aperto gli occhi incrociando lo sguardo di una ragazza che passava mano nella mano col suo compagno. Lei era una macchia viola e nera che passava al di là della strada. Ci siamo guardate negli occhi per un attimo. Ed eravamo due stupide.
Io abbracciavo te, lei teneva la mano di un altro. Eppure io e lei eravamo insieme, due stupide cosmiche.
Guardami. Mi diceva. Guardami. Perchè io e te siamo uguali. Siamo l'inizio che comincia a finire.
Poi è scivolata via, tra la folla. Non l'ho vista mai più.
Ora sono a Zagabria, la città è forte e antica, io sono fragile e nuova. Da due giorni, nuova, da quando ho lasciato Lopar, Lopar e te. L'inizio che comincia a finire. Lei non la vedrò mai più, anche se sarebbe poetico incrociarla di nuovo qui nelle piazze di Zagabria.
E mai più vedrò te.

Nessun commento:

Posta un commento